Ciclismo, Sonny Colbrelli: “La mia vita è più importante dello sport…”

Negli ultimi mesi ha tenuto banco, nel mondo del ciclismo, la situazione legata a Sonny Colbrelli e al problema cardiaco che ha avuto

Il ciclista era in attesa di capire se potesse tornare a correre, togliendo il defibrillatore, ma dopo aver analizzato la situazione con squadra e famiglia ha deciso di dire addio al mondo del ciclismo da atleta.

Colbrelli
Colbrelli (Ansa Foto)

Anche gli appassionati al mondo del calcio hanno vissuto questa situazione con Christian Eriksen, al tempo calciatore dell’Inter e della Danimarca. Il centrocampista si era accasciato al suolo nel corso di una partita dell’Europeo di calcio giocato nel 2021, aiutato dal compagno Simon Kjaer che gli ha salvato la vita. L’intervento, poi, dei medici e in seguito il trasporto tempestivo in ospedale hanno salvato la vita all’ex nerazzurro. Christian Eriksen, poi, ha dovuto lasciare l’Italia per tornare a giocare e lo ha fatto in Inghilterra, in Premier League, con la maglia del Brentford. In questa stagione, poi, si è trasferito in uno dei club storici e più importanti, d’Oltremanica, il Manchester United.

Ciclismo, si ritira l’azzurro Sonny Colbrelli

Sonny Colbrelli
Sonny Colbrelli (Ansa Foto)

Sonny Colbrelli ha annunciato l’addio al mondo del ciclismo dopo le, purtroppo, note vicende mediche che lo hanno visto protagonista. Il 21 marzo, nella prima tappa della Vuelta a Catalunya, una volta superato il traguardo è rimasto vittima di un attacco cardiaco, dal quale è stato prontamente salvato grazie a un medico e a un defibrillatore. Anche a lui, come Christian Eriksen, ha subito l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo per tornare alla vita di tutti i giorni, ma che non lo farà più salire in bicicletta. Lo scorso anno è entrato nel gotha del ciclismo grazie alla grandiosa vittoria nella classica, probabilmente, più importante che è la ParigiRoubaix.

Sonny Colbrelli ha scritto una lettera per dare l’addio al ciclismo, ufficializzata grazie al suo team della Bahrain Victorious: “Nella mia testa c’era la possibilità di togliere il defibrillatore, così da poter tornare a gareggiare in bicicletta ma credo fosse un rischio troppo alto da correre. Io volevo tornare a correre in bici, abbiamo avuto anche un incontro con il medico che ha permesso a Christian Eriksen di tornare su un campo da calcio. Il calcio però non è il ciclismo, se succede qualcosa ci sono i margini di intervento da parte dei medici, noi gareggiamo per strada da soli e spesso non hai supporto per intere ore. Non posso permettermi di rischiare. I miei figli guardano le mie foto della vittoria alla Roubaix e mi vedono come un supereroe”, queste le parole del ciclista italiano.

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